
Jannik Sinner fuori dall’edizione 2023 del Roland Garros, Paolo Bertolucci dedica al talento di San Candido il suo editoriale sulla Gazzetta dal titolo: «Gioco monotono e troppa ansia. Sinner rimanda il salto di qualità». Ecco alcuni passaggi.
(…) la sconfitta di Parigi è apparentemente senza motivazioni. Evidentemente, le aspettative montate dopo l’eliminazione di Medvedev hanno finito per svuotare il serbatoio mentale di Sinner, che fin dall’inizio del match contro Altmaier è sembrato fuori fase, bloccato, senza spinta sulla palla e per di più in condizioni atletiche rivedibili.
E così anche quelle che sono state le certezze che lo hanno accompagnato in questi mesi hanno finito per abbandonarlo: basti pensare al rovescio incrociato, per solito una sentenza e invece stavolta giocato sempre senza mordente. È vero, nonostante il rendimento insufficiente, Jannik avrebbe potuto comunque imporsi in quattro set, e sui match point è stato sicuramente sfortunato, ma la sensazione generale non sarebbe comunque cambiata: la palla dell’azzurro viaggia a velocità inferiori rispetto all’anno scorso o a due anni fa, quando evidentemente la testa era più libera e quindi rendeva il braccio più fluido.
Quando due giocatori ottimi ma non eccezionali come Cerundolo e Altmaier giocano contro di te la partita della vita, significa che la qualità del tuo tennis li ha agevolati.
Un brutto stop, sul quale Sinner avrà molto da riflettere nella pausa che lo separa dalla stagione sull’erba: si tratta di capire perché, quando il salto di qualità sembra vicino, subisca una sorta di blocco psicologico da grande risultato.
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