
Daniil Medvedev vola in semifinale agli Atp Roma 1000: “Non ho giocato la mia migliore partita – dice – ma una vittoria è una vittoria e sono felice comunque. Il fatto è che a Roma i campi sono molto diversi l’uno dall’altro, bisogna sapersi adattare e non sempre ci si riesce. Stavolta ho servito abbastanza male, ma lo ha fatto anche lui. In definitiva avrei potuto fare meglio, ma per stavolta va bene così: non vedo l’ora di tornare in campo per il prossimo match”.
L’avvicinamento alla stagione sul rosso, nel 2023, ha visto dei cambiamenti positivi. “Ricordo prima del torneo, quando in conferenza stampa dissi di quanto mi stavo sentendo bene in allenamento. Poi, ripensandoci, magari ti capita di perdere al primo turno e pensi: ‘Ma perché ho detto quella cosa? Non era meglio stare zitti?’. Ebbene, sono contento di essere riuscito a trasferire in partita quelle sensazioni che avevo alla vigilia, durante il lavoro col mio coach. Qualcosa che di certo non è scontato. Non abbiamo avuto molto tempo prima di Monte-Carlo, ma evidentemente il lavoro che abbiamo fatto sta pagando, sento di essermi allenato bene finalmente, anche per la stagione su terra”.
Il rapporto di Daniil con l’Italia affonda le radici addirittura nei tornei Under 18. “Roma mi piace, mi piace l’Italia intera, anche se non capisco l’italiano. Parlo francese invece, e penso che vivendo qui sei mesi potrei cominciare a capire anche la vostra lingua. Ma per ora non è così, solo qualche parola qua e là. In Italia ho bei ricordi dei tornei: Roma, le Finals a Torino, anche Milano per le Next Gen. E tanti tornei da junior. Purtroppo durante un evento come questo non si ha il tempo di andare a visitare la città, anche se mi piacerebbe tanto. Di solito, il mio tour romano – con Vaticano e Colosseo – lo faccio dopo che ho perso”.
Daniil, nonostante la buona condizione mostrata al Foro Italico, rifiuta l’etichetta di favorito per il torneo. Evidentemente l’amore per la terra non è ancora sbocciato del tutto. “Io il favorito a Roma? No, non credo. Intanto ci sono Casper Ruud e Holger Rune che sono più adatti alla terra. Poi anche dalla mia parte ci sono Coric e Tsitsipas. Stefanos in particolare è sempre stato fra i primi tre o quattro su terra negli ultimi anni. Io posso dire che mi giocherò le mie chance fino in fondo per rendere la vita difficile agli altri”.
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