
Patatrac nel deserto per Matteo Berrettini. Il tennista romano saluta l’Atp Indian Wells 1000 all’esordio, battuto dal giapponese (ma nato a New York) Taro Daniel in tre set.
Senso di rimpianto e di danno autoinferto per l’allievo di Vincenzo Santopadre, che spreca due mini-break nel primo set e cade dopo aver dominato 6-0 il secondo. La prima di servizio non lo sostiene, ma è soprattutto la tenuta fisica a non essere all’altezza di una gara che supera le due ore e mezza di gioco. Con 21 errori non forzati il danno è fatto: 76 06 63.
(Q) | Taro Daniel | Defeats | (20) | Matteo Berrettini | 765 06 63 |
La partita
Condizioni atmosferiche insolite per il deserto del Riverside, con due ore perse causa pioggia e temperature più basse. Matteo soffia il servizio a Daniel al primo tentativo, ma l’avvio è macchinoso, e il giapponese risponde al gioco successivo.
Berrettini al suo angolo fa notare come la palla “non viaggi”: questo significa forzare i colpi, giocare “lungo” e prendersi grandi rischi. L’intento non è fortunato: il romano non riesce a scappare, Daniel si conquista il tie-break e dopo aver ripreso in due occasioni il servizio gioca un finale perfetto e chiude sul 7-5.
Il pubblico californiano non dimentica il Taro Daniel del 2018, quello che sconfisse Novak Djokovic in tre set, e sostiene il giapponese nativo di New York. Berrettini ha però una reazione veemente: 10 punti consecutivi sul servizio dell’avversario, un solo gioco portato ai vantaggi e 6-0 in 32’.
Dopo la sosta, però, il risveglio è durissimo. Daniel parte più convinto, gioca sul corpo, sbaglia poco e tiene il servizio, sulla sua battuta Matteo inizia con un doppio fallo, quindi “cicca” un facile smash a rete e infine gioca lungo da fondo campo.
Lo shock è forte: dopo sei giochi vinti in fila Berrettini è 0-3 nel set decisivo e 30-40 nel secondo turno di battuta senza ottenere uno straccio di contributo dalla prima. Soprattutto, sul campo, è un giocatore macchinoso, che fatica a trovare gli appoggi e condurre lo scambio, che gira poco intorno alla pallina contro un avversario che cerca spesso di giocargliela addosso. E che sbaglia tanto, tantissimo, tanto da ammetterlo anche al suo angolo in un momento di sconforto.
L’allievo di Vincenzo Santopadre esce dal momentaneo “buco” con tre buone prime, nel quinto gioco paga una palla corta sbagliata e uno scambio non chiuso a rete, nel sesto si salva sul 30 pari con un passante e un ace, nel settimo manda a rete l’occasione di allungare ai vantaggi.
Emerge una tenuta approssimativa oltre le due ore di gioco per Berrettini, in un 2023 dove ha potuto giocare pochissimo, e al cospetto di un rivale certamente più rodato. Nel nono gioco Daniel ha tre match point, l’ultimo è quello vincente. Game over.
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