
Novak Djokovic protagonista di un’attesissima conferenza stampa in quel di Belgrado. Il giocatore serbo si è definito prossimo al 100% della condizione e sarà in campo quindi all’Atp Dubai 500 al via sul cemento il 27 febbraio.
Resta in discussione la presenza a Indiana Wells e Miami a marzo: il numero uno del mondo non ha ancora ricevuto il via libera per entrare negli USA dove l’accesso è ancora vietato ai non vaccinati.
«Sono felice di essere riuscito a raggiungere il record di Stefi Graf. Ho detto innumerevoli volte che questo sport è tutto nella mia vita, gli ho subordinato tutto e sono molto fortunato ad avere intorno a me una grande squadra di persone, non solo professionisti, ma anche una famiglia che mi ha dato un supporto senza riserve per stare in piedi qui oggi con tutti i risultati. Lo dico per ricordarmi sempre da dove sono partito per raggiungere grandi vette, che ora sembrano una formalità, ma tutt’altro. Mi impressiona quando ricevo complimenti dai miei rivali, ho sempre cercato di essere corretto, di parlarne con rispetto dalla prima partita fino ad oggi, ringrazio tutti quelli che riconoscono i traguardi, chi lavora sa cosa serve per ottenere qualcosa come Questo».
«Non sono ancora al 100 percento, ma mi sto avvicinando. Ecco perché abbiamo deciso insieme che andrò a Dubai, partirò domani. Le ambizioni sono sempre le più alte, indipendentemente dal torneo. Poi dipende dagli USA, sto aspettando una risposta, vorrei andare, ma non dipende da me. Mi sto preparando, ma vedremo nelle prossime due settimane come andranno le cose. Sono contento di aver ricevuto il supporto dei direttori dei tornei di Indian Wells e Miami e spero che la terza parte dia una risposta positiva, è tutto quello che posso dire».
«US Open? E’ uno dei più grandi eventi, ovviamente spero di poter essere lì. New York mi riserva sempre una grande accoglienza; quello che ho provato durante la finale contro Medvedev è qualcosa che non mi era mai successo prima. Spero di poter tornare a New York per rivivere quel feeling con il pubblico».
«Mi piacerebbe affrontare Nadal agli Open di Francia. È il mio più grande rivale. Alcaraz ha fatto grandi cose nell’ultimo anno e mezzo, ma anche se è il n°2 non è possibile cancellare la rivalità che ho con Rafa».
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