Rafael Nadal: Il bicchiere si sta riempendo, potrebbe traboccare. Sensazioni brutte

Montecarlo Rafael Nadal
Rafael Nadal

Fine della corsa al secondo turno degli Australian Open per Rafael Nadal, campione in carica ma piegato in tre set da McDonald.

Per il maiorchino un problema all’anca, ed ovviamente è questo il tema caldo in sala stampa: «Ho già avuto alcuni problemi all’anca, logico dopo tanti anni in campo. Negli ultimi giorni ho avuto un po’ più di fastidio, ma non immaginavo una cosa del genere, non aveva mai pregiudicato una gara prima. In questo momento è difficile per me sapere se è l’anca, il muscolo, la cartilagine… non lo so. Farò una risonanza magnetica e vedrò cosa è successo. Non resta altro da fare che aspettare e vedere qual sia il problema».

C’è evidente frustrazione: «Non volevo ritirarmi, anche se ci ho pensato. Non era il momento giusto per subire questo infortunio. È frustrante e difficile da accettare. A volte ci si stanca di tanti infortuni. È un momento duro, difficile, ed è tempo di accettarlo. Spero non sia qualcosa di grave o qualcosa che mi porterà fuori dal campo per molto tempo, perché sarebbe poi complicato riprendere a lavorare e iniziare il percorso di recupero. Non posso dire di non essere mentalmente distrutto. Ci sono passato tante volte e non è facile».

E’ un infortunio che lascia il segno, Nadal non lo nega: «Il bicchiere si riempe. Non posso lamentarmi. La vita mi ha regala tante cose positive, non ho diritto di lamentarmi. E’ evidente quel che accade in una carriera sportiva, il bicchiere si sta riempendo e potrebbe finire per traboccare. Dobbiamo essere realisti. A Wimbledon stavo peggio, se devo essere sincero, ma è un nuovo problema. Negli ultimi tre Slam mi è sempre successo qualcosa. Non posso venire qui e fare una bella faccia. Non prendiamoci in giro. Non è tempo di fare discorsi ottimistici. Voglio continuare a giocare a tennis, ma le mie sensazioni sono brutte».

Non che manchino le motivazioni: «Le ho, mi piace il tennis. Ma non posso perdere altro tempo dopo sette mesi di stop. Sarebbe difficile ritrovare ritmo». 

Lascia il primo commento

Rispondi